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Riqualificazione energetica, efficientamento e valorizzazione del patrimonio immobiliare

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E’ davvero così importante riqualificare il patrimonio immobiliare e perché? Se vogliamo davvero rilanciare l’economia legata al mondo delle costruzioni, con particolare riferimento al comparto immobiliare, dobbiamo pensare ad interventi che mirino alla riqualificazione del nostro patrimonio immobiliare. È importante partire concretamente da quello privato, ricordo che le case in proprietà si attestano intorno al 73% (superano la soglia dell’80%) dell’intero patrimonio italiano, contro un dato medio dell’area Euro del 66%, fonte Eurostat. Riqualificare significa concentrarsi soprattutto su interventi di efficientamento energetico con immediato e misurabile risparmio di materia prima e contenimento degli inquinanti con conseguente riduzione dei costi di gestione. Ciò renderà non solo più appetibile l’immobile per una sua locazione o vendita ma ne aumenterà il valore, per non parlare dell’incremento sensibile sotto il profilo occupazionale che tale economia può far risalire sensibilmente. Oggi esistono formule di incentivazione fiscale per tali interventi che con la Legge di Stabilità 2015 del 28 di dicembre 2015, n. 208 sono state prorogate fino alla fine di quest’anno sia riguardo la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici, sia riguardo la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, detrazioni che interessano Irpef e Ires. Gli interventi previsti sono quelli che possono garantire l’aumento del livello dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare esistente. In particolare la detrazione del 65%, che comprende opere realizzate tra il giugno 2013 e dicembre 2016, attengono ad interventi che incidono sulla performance energetica con particolare riferimento a nuove coibentazioni, pavimenti, rivestimenti, infissi, installazione di impianti a pannelli solari e nuovi impianti di climatizzazione invernale. Certo che tali misure di riduzione della tassazione possono contribuire all’aumento degli interventi da parte dei privati con la conseguenza fare emergere evasioni fiscali essendo necessaria la dimostrazione certa dell’esecuzione degli interventi da parte di operatori in regola che, si spera, possano anche operare in un regime di maggiore sicurezza e competenza professionale. Naturalmente sarebbe auspicabile che tali detrazioni diventassero stabili e non si dovesse sempre aspettare una legge o un decreto che ne proroghi i termini. Pare che a partire dal 2017 la detrazione si riduca al 36%, cioè pari a quella prevista per le ristrutturazioni edilizie. Riguardo sempre la la Legge di Stabilità e’ stata introdotta una misura per gli incapienti che abitano in un condominio che intende effettuare interventi di riqualificazione. In buona sostanza chi non è in grado di usufruire delle detrazioni fiscali previste, in quanto avente un reddito basso, potrà cedere il credito all’impresa che realizzerà gli interventi sulle parti comuni dell’edificio, con indicazione precisa della volontà in sede di assemblea condominiale. Anche questa è una misura che tende ad aumentare gli interventi anche sui condomini, favorendo anche le persone meno abbienti, quelli cioè sotto la soglia minima per l’Irpef Nelle nostre città, peraltro, sono principalmente i condomini a necessitare di interventi di riqualificazione, con particolare attenzione a quella di carattere energetica. Per tale ragione molte amministrazioni pubbliche locali hanno previsto e stanno prevedendo incentivi di varia natura per interventi di riqualificazione, non sempre ne viene data una adeguata pubblicità, ma le misure esistono. Forse si dovrebbe ridurre, in genere, la quantità di documentazione a corredo delle domande che, spesso, disincentivano il fruitore dalla richiesta di tali contribuzioni.Ma la stessa Legge di Stabilità ha anche introdotto agevolazioni per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di impianti e dispositivi multimediali che consentano di controllare in remoto gli impianti termici, idrosanitari e di climatizzazione degli edifici, al fine di migliorare la gestione e, di conseguenza, aumentare le performance degli impianti e quindi il risparmio energetico. Anche questa è, a mio parere, la strada giusta per introdurre sistemi che, se rappresentano ancora il concetto pieno di domotica, almeno si avvicinano. Certo non è ancora “internet delle cose”, ma almeno ci si prova. Teniamo anche conto dell’evoluzione dei sistemi remoti. Oggi è possibile comandare a distanza la maggior parte delle componenti delle nostre case attraverso semplici applicazioni sul nostro smartphone, sia aumenta in tal modo anche la sicurezza.

Massimo Guerrini Real Estate Advisor MRICS