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Massimo Guerrini: Siamo entrati in un’era rivoluzionaria, uno scenario VUCA, dobbiamo essere pronti.

Open Asset - news - Massimo Guerrini: Siamo entrati in un’era rivoluzionaria senza esserne pronti.
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Siamo di fatto entrati  in un’era rivoluzionaria e di grandi cambiamenti e  solo di recente ci stiamo adeguando a questo nuovo scenario VUCA: Volatility,Uncertainty,Complexity e Ambiguity.

Questa rivoluzione ci mette di fronte a grandi opportunità e può creare nel contempo sia nuove fortune e  nuovi protagonisti ma anche un potenziale scenario di mortalità economica.

In un’era rivoluzionaria piena di sorprese e innovazioni, bisogna imparare a pensare da innovatori  coraggiosi, coloro che durante le rivoluzioni non si adeguano hanno un nome preciso, ed è  vittime.

La visione del mondo come sistema complesso e in continuo adattamento, richiede una rivoluzione di pensiero. Implica da parte nostra un cambiamento di ruolo, da architetti di una struttura che credevamo di gestire e controllare, a giardinieri di un ecosistema vivo e sempre mutevole.

Questo discorso vale per la maggior parte delle attività economiche ,industriali , sociali, culturali.

Pensiamo per esempio  al patrimonio immobiliare e infrastrutturale  pubblico e privato, che è una componente essenziale e strategica  del nostro paese .

Pochi numeri per spiegare.

La vita media di un immobile pubblico  è di circa 35 anni in Europa, mentre in Italia è di 85.

Quasi il 90% degli immobili sono stati concepiti e costruiti prima del 1990.

Un mondo che non esiste più, basti pensare ai cambiamenti demografici e climatici che stanno radicalmente cambiando i nostri stili di vita e  di abitare e che la nuova normativa europea ci impone.

Un patrimonio per la maggior parte vetusto, inefficiente, energivoro e inadeguato. Tanto che lo stock immobiliare del nostro Paese è per quasi il 70%in categoria energetica F e G e solo il 10% delle abitazioni  appartiene alle  categorie energetiche ottimali Ae B.

Circa  l’80% delle famiglie italiane è proprietario dell’abitazione in cui abita , nel contempo   il 10% vive in difficili condizioni abitative e circa 3 milioni di esse pagano un mutuo.

E sono indebitate  per un patrimonio che tende a svalutarsi nel tempo.

I nuovi obiettivi europei di efficienza energetica rappresentano un impegno complesso e una grande opportunità, ma non realizzabili in assenza di adeguati interventi nazionali di supporto finanziario, fiscale e normativo. Certamente non concepiti con gli stessi criteri del 110%.

Secondo i numeri di un recente Forum Scenari Immobiliari, che citiamo quanto mai volentieri,  nel nostro Paese oggi ci sono 13 miliardi di metri quadrati di abitazioni da ristrutturare, che necessitano di interventi di miglioramento ambientale, forte risparmio energetico con criteri basati sulla sostenibilità dal punto di vista economico, sociale e ambientale

Le amministrazioni pubbliche nazionali e locali devono incentivare  gli investimenti e un lavoro di progettazione architettonica che  oggi deve essere basato sulla sostenibilità dal punto di vista economico, sociale e ambientale.

Dobbiamo progettare oggi edifici per gli abitanti di domani  e le  soluzioni devono essere immediate ma  inserite in piani urbanistici di largo respiro, credibili e che vengano poi realmente rispettati.

Dobbiamo progettare una società diversa ,che si sforzi di superare  i conflitti generazionali e sociali che stanno alimentando egoismi di classi e di nazioni.

Le città con i loro immobili saranno teatro di questo: nel 2050, circa 9 miliardi di persone abiteranno il pianeta e di queste un’altissima percentuale, circa  6 miliardi vivrà nelle città  e di cui quasi 3 miliardi nelle grandi metropoli .

Una visione che è ancora purtroppo lontana dalla realtà italiana, che è ancora troppo ancorata al passato e alle sicurezze di cui le precedenti generazioni hanno goduto.

Il passaggio dalla sicurezza del futuro alla sua totale incertezza richiederà un adattamento psicologico tanto stressante quanto produttivo.

La creatività a sua volta è sinonimo di salvezza ed è ciò che cambia la nostra vita.

L’innovazione e la creatività sono i motori che portano alla nostra felicità, e non viceversa.

Massimo GUERRINI.