Che il momento sia molto importante lo si percepisce chiaramente parlando con gli operatori. Di carne al fuoco ce n’è molta, tra deals di notevoli dimensioni prossimi alla fase più cruciale, operazioni sui fondi, fusioni societarie e, perchè no, cambi di poltrone. Anche i movimenti degli investitori sull’azionario italiano real estate cominciano a essere significativi. Igd Siiq è salita agli onori della cronaca recentemente per l’ingresso nel capitale del Fondo Quantum Strategic Partners di George Soros che ha acquistato il 5% complessivamente a inizio marzo. L’AD Claudio Albertini è reduce da un impegnativo road show che lo ha portato in giro per il mondo finanziario a illustrare i piani di sviluppo della società: “Siamo stati a Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Londra, Milano in un paio di appuntamenti alla Star Conference, e infine a New York da dove mancavamo dal 2011. Abbiamo incontrato complessivamente 60 investitori di cui il 75% internazionali e il restante italiani. Confermo ancora di più quello che vi avevo detto dopo il Cda, ovvero il crescente interesse degli investitori internazionali, soprattutto europei e statunitensi, verso il mercato italiano. Devo anche dire una cosa, c’è un interesse diffuso sull’Italia, un’aspettativa e una fiducia maggiori a livello degli internazionali rispetto a quella degli italiani. In un certo senso sembra strano ma io penso sia normale. Faccio un esempio: quando sei nella nebbia da 5 anni magari non vedi l’uscita che è vicina, mentre chi sta fuori meglio di te percepisce che ne stai uscendo…”. Quindi ritengono la nostra economia più in miglioramento all’estero di quanto facciamo noi in Italia: “Questo è sicuro per il mondo degli investitori, infatti ho trovato più scetticismo da parte degli investitori italiani. Io resto comunque un ottimista e devo dire che secondo me siamo a una svolta. Anche il recente DEF del governo ha dato un segnale importante, in tal senso attendo conferme dalla politica nei prossimi mesi ma sono fiducioso.” L’interesse degli investitori è a tutto tondo, non solo sugli asset: “Sì, è un interesse trasversale che passa dalle azioni sul mercato (noi abbiamo un 85-90% del flottante in mano a stranieri, con una certa rotazione), agli asset immobiliari, ma c’è anche la conferma dell’interesse sul debito, con diverse proposte per operazioni che ci sono giunte e che stiamo esaminando con molta attenzione. Proposte pervenute da merchant bank estere. Quindi direi che ci muoviamo su tre livelli: equity, asset e debito che, ribadisco, stiamo guardando con molta attenzione”. Albertini lascia intendere che a breve ci potranno essere novità su quest’ultimo aspetto. “Concludo dicendo l’attenzione è forte sul real estate italiano e in particolare sulle poche Siiq esistenti”. Un’indicazione sui primi mesi dell’anno per i consumi: “Per i nostri centri l’avvio di anno è stato positivo, a gennaio e febbraio abbiamo avuto un +3,5% degli ingressi e un +1,4% delle vendite dei tenants. Forse siamo all’inversione del ciclo.”